
Dalla ricostruzione del Parlamento alle terme di Caracalla, passando per la casa futurista di Margherita Sarfatti, intellettuale e critica d’arte, amante e musa di Benito Mussolini. Sono oltre 200 le location, tra interni ed esterni, di M – Il figlio del secolo, in onda su Sky e Now, tratta dal romanzo del Premio Strega Antonio Scurati (Bompiani), prodotta da Sky Studios e The Apartment.
Lo scenografo Mauro Vanzati ci spiega lo studio, la progettazione per il set e le influenze artistiche della versione immaginata dal regista Joe Wright. «Siamo partiti da una documentazione storica accurata, l’idea era avere un dato reale e poi capire quanto potesse essere funzionale al racconto», spiega Vanzati, scenografo di scuola all’Accademia di belle arti di Brera, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
GUARDA LA GALLERY
«Tra tutti i luoghi della serie, la casa di Margherita Sarfatti è forse quella che più di tutte ha tradito la realtà. Non ha filologicamente nulla a che fare con quella che si vede nella serie che invece rispecchiava la nostra esigenza narrativa. Dovevamo raccontare il ruolo di Margherita, il peso che questo personaggio ha nella formazione di Mussolini in quel momento.Il fatto che la sua casa fosse un luogo d’incontro di intellettuali dell’epoca,artisti, futuristi, come Marinetti e Boccioni, era in qualche modo un obiettivo: la casa doveva essere un acceleratore del racconto, doveva arrivare in maniera immediata, senza bisogno di spiegazioni aggiuntive. Dovevamo giocare sul potere dell’immagine per far passare questo concetto e quindi, abbiamo estremizzato il look della casa».
L’abitazione, che si trovava in corso Venezia, è una sorta di quadro futurista tridimensionale con pattern geometrici che si incastrano sui toni del bianco e nero, colori e specchi sul pavimento, ma resta un falso storico. «In realtà non è un tradimento dell’epoca ma narrativo, i modelli da cui parte la progettazione sono di inizio Novecento. Abbiamo preso ispirazione da vari progetti artistici, soprattutto da Wiener Werkstätte, avanguardia stilistica viennese ed europea fondata nel 1903 dall’architetto Joseph Hoffmann. L’abbiamo ideata nel minimo dettaglio,dalla forma generale della casa fino alla realizzazione della carta da parati di stoffa,è tutto completamente progettato e disegnato proprio per creare una sorta di straniamento. Abbiamo studiato la casa partendo da un foglio bianco,poi abbiamo messo insieme tutta la documentazione, la nostra volontà era quella di far perdere la spazialità e i connotati della casa nella direzione di un quadro futurista, un sovraffollamento di pattern diversi e di disegni che si incastrano sui toni del bianco e nero. La stanza da letto è l’unica completamente coperta di colori, è come se fosse un enorme dipinto che continua sul soffitto, si allarga su tutte le pareti, mentre il pavimento della stanza da letto è uno specchio, riflette tutto».

Mauro Vanzati, allievo del costumista Piero Tosi e dello scenografo Andrea Crisanti, ha lavorato sotto la direzione del regista Joe Wright e con la arredatrice Anca Rafan. «Con lei abbiamo disegnato anche l’arredamento, progettando sia la struttura della casa sia l’arredo, tavoli e sedie realizzati su misura con un team di costruzione. Per i colori e per le forme ci siamo ispirati ai due artisti cubisti Robert e Sonia Delaunay». Un lavoro che per lo scenografo è durato più di un anno, tra lo studio storico, la progettazione e la costruzione di interi quartieri milanesi, la casa di Benito Mussolini, interpretato da Luca Marinelli.
Il Parlamento, per esempio è stato ricostruito praticamente per intero, in una versione leggermente ridotta per poter entrare in un teatro di posa. «In quel caso abbiamo accentuato la diagonale delle varie sedute del Parlamento proprio per creare una sensazione più oppressiva e di chiusura, che è uno degli altri tratti caratteristici di tutta la serie. Le terme di Caracalla sono state scelte per mettere in scena un’adunata fascista che in realtà si è tenuta nel teatro Augusteo, oggi distrutto. Volevamo quindi una location alternativa, espressiva, in grado di raccontare un convengo violento e pesante con oltre 400 figurazioni».
Alla serie M – Il Figlio del secolo è dedicato l’incontro L’avvento del fascismo tra finzione e realtà, domenica 19 gennaio alle 16.00, nell’ambito di Esquilibri – Mostra mercato del libro usato e d’antiquariato, sotto i portici di Piazza Vittorio Emanuele II a Roma.
Living ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La newsletter di Living: stili e tendenze per la tua casa